
Mi cura pensare ai secondi entro cui le mie fragili ossa,
smerlate dalle tue calde mani, distratte dai tuoi sorrisi spontanei,
prendono il rosso delle impronte delle tue dita leggere;
sana il mio cervello affannato l’ossigenazione dei suoni accennati
nei punti di articolazione dei tuoi silenzi;
assuefà le corse agitate il flusso delle parole che lentamente
scorre quando mi sussurri.
Fermati a pensarmi mentre attendi il turno, in fila per ore,
nei supermercati o alle poste, nei luoghi più umani che conosci;
mi sembrerà di infilarmi sotto le tue coperte,
nella mia mente, tra tutta la gente.
Ed è questo che a me serve.
Testo e foto di Chiara Milazzo