Il buio oltre la siepe

Il classico di Harper Lee da leggere e rileggere ad ogni età

Il buio oltre la siepe. Il classico di Harper Lee da leggere e rileggere ad ogni età. Recensione e foto di Chiara Mancinelli.

Harper Lee, Il buio oltre la siepe (Biblioteca economica Feltrinelli, 2019)

Il buio oltre la siepe è uno di quei libri che bisogna leggere, non perché sia un classico, ma perché si tratta di una bellissima lettura da leggere e rileggere ad ogni età.

Anche se conoscevo la storia di Harper Lee per aver visto il film, ho fatto fatica a staccarmi dal libro. Era da tempo, infatti, che non vedevo l’ora di avere un momento libero per poter riprendere in mano il libro ed andare avanti con la lettura.

L’io narrante è Scout, una bambina di sei anni che vive con suo padre Atticus e con suo fratello Jem a Maycomb, nell’Alabama. Scout non vuole essere una signora, vuole andare in giro con la tuta, seguire Jem nelle sue avventure ed aspetta con gioia che Dill, il nipote della loro vicina, torni ogni estate a Maycomb. È per un’idea di Dill che i tre bambini decidono di far uscire di casa Boo Radley. La casa dei Radley è sempre chiusa, i pochi componenti della famiglia escono di rado ma, soprattutto, chi non esce è Arthur, detto Boo, da quando ha combinato una bravata da giovane.

Nessuno dei bambini ha mai visto Boo e la sua figura è diventata oggetto di fantasie e leggende spettrali tanto da far accelerare il passo ai ragazzini quando passano davanti alla casa. Mentre si susseguono i tentativi di interagire con Boo, quasi tutti frustrati, Scout descrive la cittadina e le sue dinamiche. Ci sono quelli come i Finch, ovvero la sua famiglia più stretta, le signore che si trovano a bere il tè con la sua zietta e dibattono su questioni morali, la gente che vive nei campi e nei boschi e i neri. Atticus di professione è avvocato e viene scelto proprio per difendere un uomo di colore, Tom Robinson, dall’accusa di aver stuprato una ragazza bianca.

La difesa di Atticus e la sua perseveranza nel voler dimostrare la verità dei fatti scatenerà l’incomprensione e l’ira di tanti cittadini di Maycomb, incapaci di alzare il velo dell’ipocrisia che copre loro la vista. Solo il punto di vista dei bambini, o di chi, come Boo, vive lontano dagli adulti, sembra capace di vedere la vita per quello che veramente è.  

Con Il buio oltre la siepe, Harper Lee denuncia non solo la questione razziale, ma riflette sull’ipocrisia, l’odio, l’esclusione e l’ignoranza, il coraggio e la lucidità di pensiero di un bambino privo dei pregiudizi dei grandi. Argomenti, tutti questi, trattati con grande delicatezza.

Il buio oltre la siepe è un libro da leggere e rileggere in diverse fasi della vita e che, a distanza di anni dalla sua prima pubblicazione, ha molto da insegnare ancora oggi.

“Walter non è meno intelligente degli altri, a volte resta indietro solo perché deve stare a casa ad aiutare suo papà. Lui non ha niente di strano. No Jem, io credo che esista solo un tipo di gente. La gente”.

Jem si voltò dall’altra parte e mollò un pugno al cuscino. Quando ebbe trovato la posizione più comoda, il suo viso si era rannuvolato. Sembrava preso dallo scoraggiamento, e io diventai più guardinga. Corrugò la fronte e strinse la bocca in una linea sottile. “E quello che pensavo anch’io”, disse infine, “quando avevo la tua età. Ma se c’è solo un tipo di gente, perché non possono andare tutti d’accordo? Se sono tutti uguali, perché si fanno in quattro per disprezzarsi a vicenda? Scout, io credo di cominciare a capire una cosa. Credo di capire perché Boo Radley è rimasto chiuso in casa per tutto questo tempo… È perché vuole stare a casa.

Sull’autrice: Harper Lee (1926-2016) è stata una scrittrice conosciuta per il suo romanzo To Kill a Mockingbird con il quale vinse il premio Pulitzer e dal quale fu tratto il film di Robert Mulligan con Gregory Peck nei panni di Atticus. Nel 2015 pubblicò Va’, metti una sentinella, presentato come continuazione de Il buio oltre la siepe, ma, in realtà, scritto precedentemente. Harper Lee è stata molto amica di Truman Capote con il quale realizzò le indagini e le interviste riguardanti il crimine dei Clutter sfociate in A sangue freddo.

Testo e foto di Chiara Mancinelli

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