
Se senza ragione sono costretta a fermarmi un attimo è per lasciarmi cullare
dai “grazie”, gli “scusi”, i “credo che…” nei suoi discorsi,
e i saluti garbati, e i “come sta?” sinceri,
e sorrisi, e piccole pause che sanno ascoltare
e poi passi misurati, e cenni per lasciare il passo,
e il volto che si gira a guardare, e sguardi discreti,
e braccia che trasportano i sacchetti di un meno giovane,
e strette di mani, e pacche sulle spalle, e ancora sorrisi.
Così i miei pensieri affannati, sospinti da una forza delicatissima,
iniziano a volare leggeri verso le cascate del Paradiso,
dove le carezze tenere di una madre abbracciano l’infinito tra cielo e mare,
dove per sempre volano i gabbiani.
Testo di Chiara Milazzo
Illustrazione di Daniela Calandra