Io leggo, tu leggi… noi leggiamo?
Il 24 marzo si celebra la giornata nazionale per la promozione della lettura. Il decreto del 15 luglio 2019 che istituiva questa giornata considerava l’importanza della lettura del libro quale strumento insostituibile per lo sviluppo e la diffusione della cultura e per l’unione e la coesione fra popolazioni e generazioni; la crescente rilevanza della lettura di notizie e informazioni on line e quindi l’importanza strategica di promuovere e incentivare la lettura in tutte le sue forme quale strumento insostituibile di cultura, conoscenza e libertà, in particolare per la crescita dei bambini e dei ragazzi.
Leggere è importantissimo sempre, in tutte le sue forme e a tutte le età.
La lettura è il processo mentale che permette decodificare e comprendere informazioni o idee in forma visiva o tattile. Decifrare quelle idee, capirle e quindi innescare un ragionamento e poi un altro e un altro ancora ci permette di essere indipendenti, autonomi perché più consapevoli. Più liberi in poche parole.
I libri sono un ponte verso l’infinito: sappiamo qual è il nostro punto di inizio quando scegliamo un libro perché ci ha colpito, ma non sappiamo dove ci porterà. È un’avventura, un viaggio meraviglioso, a volte anche un obbligo o una delusione. Ma, ciononostante, avremo imparato qualcosa e saremo più ricchi di prima.

Ma leggiamo?
Questi i dati pubblicati dall’Istat nel gennaio 2021 e che fanno riferimento al 2019.
- Nel 2019 sono stati pubblicati in media 237 libri al giorno, quasi 1,3 libri ogni mille abitanti; di questi, due terzi sono novità (58,4%) e nuove edizioni (8,5%).
- Il 40,0% della popolazione di 6 anni e più legge almeno un libro all’anno. Il 77,2% dei lettori legge solo libri cartacei, il 7,9% solo e-book o libri on line.
- Nove editori su dieci avevano previsto per il 2020 una perdita consistente del proprio fatturato rispetto all’anno precedente.
Ma il Covid ha “aiutato” a dedicare più tempo alla lettura? Secondo sololibri.net, durante la prima fase della pandemia la lettura ha rappresentato la terza attività del tempo libero preferita dagli italiani. Il 62,6% ha scelto di leggere, soprattutto chi compreso tra i 18 e i 34 anni d’età.

E in Europa quanto tempo si è dedicato alla lettura? In Spagna uno studio ha rilevato che, durante le prime 4 settimane di lockdown, gli spagnoli hanno dedicato maggior tempo alla lettura:
- Si è passati da 4 ore e 35 minuti prima del lockdown a 5 ore e 45 minuti durante lo stesso.
- La lettura di romanzi, comic, riviste e blog è aumentata nelle prime 2 settimane: da 56 minuti prima a 1 ora e 14 minuti durante la prima e seconda settimana di lockdown e 1 ora e 21 minuti al giorno durante la terza e la quarta.
- La lettura di notizie in giornali, riviste, webs o Twitter era di 55 minuti al giorno prima del lockdown ed è passata a 1 ora e 11 minuti durante le prime due settimane per ridursi di poco (1 ora e 4 minuti) durante la terza e la quarta.
L’aumento della lettura si consoliderà? Noi speriamo di sì e vogliamo concludere ricordando degli esempi di promozione della lettura che ci fanno credere in un futuro migliore:
Libribelli

Nata nel 2017, Libri belli o Libri Ribelli, a seconda di cosa si preferisca leggere, è una piccola libreria dove i libri non si comprano e non si vendono. “Chi desidera portare un libro, che magari non legge più o occupa troppo spazio sugli scaffali di casa, lo porta; chi vuole averne uno, se lo prende. A differenza di una classica biblioteca, non c’è nessun dovere di restituzione del libro, né di donare alcunché. Inoltre, lo scambio non è obbligatorio: si può solo prendere, solo portare, o limitarsi a curiosare”, così recita la pagina Facebook della libreria.
Libri al telefono

Si tratta di un’iniziativa promossa dalla libreria Ubik di Trieste rivolta alle persone anziane, sole o in isolamento. Riprendendo le Favole al telefono di Gianni Rodari, la libreria mette a disposizione dei volontari la linea telefonica e i libri e li collega con gli ascoltatori. Moltissimi i volontari che hanno risposto all’appello e che prestano la loro voce per leggere al telefono, tra questi anche l’attore Giuseppe Cederna e l’autrice Elisabetta Gnone. “Come librai sentiamo l’esigenza di fare il nostro mestiere sul territorio, per restituire alla letteratura quel valore civile che crediamo debba avere”, afferma Samanta Romanese, responsabile dell’iniziativa.
Buone letture, oggi, domani e sempre!
Testo di Chiara Mancinelli