
Si può scoprire o riscoprire una persona attraverso la sua biblioteca? Mio nonno Nino è stato una persona complessa che ho conosciuto solo in parte. In comune avevamo la corta età, lui per morire giovane e io troppo giovane per conoscerlo davvero. Oltre al legame di sangue, ci univa l’amore per i libri trasmesso quasi geneticamente attraverso la maggiore delle sue figlie, “Bobo”.
Gli piaceva comprare libri nel Ghetto, soprattutto edizioni antiche, o farsi arrivare le novità attraverso il club degli editori. Nella biblioteca di quella piccola stanza buia, dove erano appesi la chitarra e il quadro di Garibaldi, dove risuonava il tintinnio delle bottiglie di vino, quell’uomo, che di professione aveva fatto il postino, leggeva Platone, Pablo Neruda prima che diventasse di moda, Giovanni Papini e tanti tanti altri.
I suoi libri oggi sono a casa di Bobo, in una libreria bianca, illuminata dal sole che dalla cucina si fa strada in corridoio. Ogni volta che torno a casa, scelgo che libri portare con me a Barcellona, che parte di te conoscere, Nonno, attraverso le copertine, le pagine ingiallite dal tempo, i ritagli di giornale che scopro a volte tra le pagine.
Testo e foto di Chiara Mancinelli